“Il settore delle macchine costituisce una parte importante del settore della meccanica ed è uno dei pilastri industriali dell'economia comunitaria. Il costo sociale dovuto all'alto numero di infortuni provocati direttamente dall'utilizzazione delle macchine può essere ridotto integrando la sicurezza nella progettazione e nella costruzione delle stesse macchine nonché effettuando una corretta installazione e manutenzione.”
🚨 Nonostante i principi esposti dalla Direttiva Macchine 2006/42/CE, statistiche condotte dall’Inail su un campione di 2.468 macchine accertate, hanno dimostrato come il 46,9% di esse non fosse conforme alle leggi. I dati relativi ai gruppi di Requisiti Essenziali di Sicurezza e di tutela della Salute (RESS) raccolti a conclusione della procedura di sorveglianza parlano chiaro: nr. 1.158 casi di non conformità. Nel 60,2% di questi la richiesta di accertamento è scaturita a seguito di infortuni mortali. 🚨
Siamo di fronte a numeri che lasciano allibiti e che impongono riflessione da parte di tutti, in particolar modo da parte dei fabbricanti, ai quali la Legge lascia l'intera responsabilità di attestare la conformità delle loro macchine (autocertificazione CE).
La domanda è: si poteva evitare? Certamente sì, avvalendosi dell’iter corretto per immettere sul mercato un macchinario con presunzione di conformità:
1️⃣ integrare la sicurezza già nella fase della progettazione
2️⃣ attenersi alle Direttive di riferimento, dalla fase di progettazione e per l’intero ciclo di vita del macchinario
3️⃣ utilizzare una o più delle nr° 900 norme che si hanno a disposizione per assicurarsi di fare bene le cose.
Inoltre, realizzare a regola d’arte
✔ Manuali di istruzioni, installazione e manutenzione mette al sicuro il fabbricante in termini legali (civili e penali), al riparo da esborsi economici aggiuntivi causati dall’adeguamento per la conformità, e gli permetterà di dormire sonni più tranquilli.